A sud-ovest della cittadina il vallone Calagni ospita questa odorosa piantina spontanea, oggi tutelata dalla Convenzione di Berna ed inclusa nella Lista Rossa delle piante in pericolo di estinzione. Tale pericolo deriva anche dalla difficoltà di riprodurla: diversi tentativi di coltivazione effettuati dagli Orti Botanici delle Università di Catania e Messina, sono falliti, non essendo possibile ricreare artificialmente le caratteristiche peculiari del Vallone Calagni, al quale è legata la sopravvivenza della Petagnia. La pianta può essere agevolmente individuata nel periodo della fioritura, Maggio – Giugno (i fiori si dipartono direttamente dalle foglie), poiché, in assenza del fiore, si confonde facilmente con altre varietà molto più comuni e di scarso interesse botanico, quale, tra le altre, la Sanicula Europea.

 

DESCRIZIONE BOTANICA

 

PIANTA: perenne, con rizoma carnoso.

FUSTO: eretto, alto 15-45 cm, striato, nudo o foglioso.

FOGLIE: basali lungamente picciolate, lobate a contorno pentagonale; le cauline subsessili, profondamente palmato-partite, a lacinie cuneato-obovate e margine inciso-dentato.

INFIORESCENZA: a cima bipara (non ad ombrella), con 1-3 ramificazioni 2-3 volte dicotome; involucro fogliaceo. Rami terminali dell’infiorescenza con involucretto a brattee lanceolate, intere.

FIORI: 3 o più, di cui il mediano sessile, femminile o ermafrodito, gli altri maschili in numero di 3-4, saldati inferiormente per 1/2 – 2/3 all’ovario del fiore centrale.

CALICE: di 5 sepali laciniati, acuti.

COROLLA: con petali bianchi, ad apice inflesso, nulli nel fiore ermafrodite.

OVARIO UNILOCULARE: Stili 2.

ACHENIO UNILOCULARE: a coste prominenti nella parte superiore, subgloboso, ca. 2-5 mm.

FAMIGLIA: Umbelliferae; (=Apiacee)

GENERE: Petàgnia

SPECIE: P. Saniculaefolia Guss. (1827)

 

 

 

 

HABITAT

 

Pianta rarissima, endemica dei Monti Nebrodi, dove si localizza in stazioni boschive fresche, presso sorgenti e ruscelli, tra 400 e 800 m di quota. Vegeta lussureggiante in costante contatto, anche indiretto, con l’acqua, nel sottobosco dominato da querce (Quercus pubescens) e noccioli (Corylus avellana). La specie presenta i rizomi immersi nell’acqua e fissati a un substrato melmoso su cui si impiantano spessi feltri di Muschi, fra cui dominano diverse specie autoctone.

 

Indicativo è il fatto che la Petàgnia saniculaefolia risulta assente nei vicini tratti pianeggianti con ristagno d’acqua, la pianta abbisogna, per la sua permanenza in vita, sempre acque correnti relativamente fredde, pulite, limpide e con particolari caratteristiche.

 

La principale stazione si trova a sud-ovest del paese di Tortorici presso le rive del Torrente Calagni . Il T. Calagni corre in diversi incavi torrentizi (T. Sceti, T. Natoli) che solcano venando i ricchi fianchi del Pizzo di Sceti (m 970), Portella Calcatizzo (m 892) e Pizzo di Ucina (m 1282).